Nella "Cena del contadino", che porta la data del 1866, Pasqualon (poeta dialettale pesarese) ci presenta questo piatto, dove i soggetti sono la polenta, le cresc' tajat con i fagioli e "il pane sotto" che hanno il compito di riempire la pancia:
Malè i trova prepared
o polenta o cresc'taied
do fagioi sa un po' d'pen sotta
fin c'la panza l'a 'n borbotta.
Do scorpegn, do rapaster
pur ch's'arempa giò i budei".
Indubbiamente non è stato mai considerato un piatto delle grandi occasioni, al pari dei vincisgrassi, dei cappelletti o dei passatelli ma ha sempre occupato un posto d'onore nelle nostre cucine grazie alla sua semplicità e genuinità. Associo ben volentieri questo piatto al ricordo del sugo che sobbolle lentamente sulla stufa a legna e mia nonna che intride le farine sulla spianatoia della vecchia madia. Con quella abilità, acquisita con l'esperienza, stende le piccole ma erte e ruvide sfoglie che velocemente taglia in grossolane losanghe. Ricordo ancora il profumo della farina di mais che si mescola con quello del sugo: fuori piove, ma la cosa non c'interessa. Siamo tutti seduti a tavola, in attesa di pranzare e contemporaneamente il nostro sguardo viene rapito da vassoio traboccante di cresc'tajat che la nonna ha cotto in abbondante acqua e condito con il suo sugo di fagioli. La nostra bocca già assapora tanta delizia e il nostro cuore si riempe di felicità: un altro giorno trascorso insieme.
Ingredienti per le cresc'tajat
gr. 250 di farina 00
gr. 150 di farina di mais per polenta
acqua tiepida
sale
Per il sugo
fagioli borlotti lessati
salsiccia
olio
passata di pomodoro
sale e pepe
cipolla e prezzemolo
Esistono tante varianti per ottenere le cresc'tajat ed una di queste prevede l'utilizzo di polenta già cotta, quindi si può considerare un piatto ingegnoso ed utile per il recupero degli avanzi di polenta.
La ricetta che vi propongo viene invece realizzata con la semplice ma famosa polvere d'oro: la farina di mais
Disponiamo e misceliamo sulla spianatoia di legno le due farine: quella di frumento e quella di mais, formiamo un cratere e all'interno versiamo un pizzico di sale e l'acqua tiepida, tanto quanto ne serve per ottenere un impasto morbido, che lasceremo riposare per mezz'ora. Con l'aiuto di un matterello stendiamo la sfoglia, o le piccole sfoglie spesse qualche millimetro e lasciamole leggermente asciugare. Con un coltello tracciamo righe parallele e trasversali formando dei piccoli rombi ottenendo le nostre cresc'tajat.
Ora passiamo al sugo con i fagioli e la salsiccia, anche se vi assicuro che questo tipo di pasta può benissimo "sposarsi" con qualsiasi tipo di condimento: con il guanciale, con semplice sugo di pomodoro, con i funghi, con il pesce. Per il sugo versiamo l'olio in una padella, facciamo dorare la cipolla tritata, uniamo la salsiccia di maiale sbriciolata e lasciamo cuocere lentamente per qualche minuto. Aggiungiamo i fagioli borlotti lessati, il prezzemolo tritato, sale, pepe ed infine il passato di pomodoro. La cottura dovrà avvenire a fuoco lento per circa mezz'ora. Ed ecco il nostro condimento è pronto!
Cuociamo le cresc'tajat in abbondante acqua salata per qualche minuto, avendo l'accortezza di girarle,onde evitare che si attacchino. Scoliamo e condiamo con il sugo preparato in precedenza.
Con questa ricetta tipica della cucina tradizionale marchigiana partecipo al contest ideato dal Blog La cultura del frumento
E' una vera meraviglia questa pasta!!!
RispondiEliminaBuona notte.
Ricetta succulenta e sostanziosa, perfetta per la stagione che è in arrivo. Sai, non ricordo se in Friuli o Trentino fanno una cosa molto simile e la condiscono con ragù di salsiccia ed è uno dei piatti poveri dei contadini di un tempo, oggi diventata una ricetta di locali alla moda. A presto Paola
RispondiEliminaChe buon piatto!! Ideale per l'autunno!!!
RispondiEliminaAnche io faccio questo tipo di pasta ma di sola semola!!
Questa tua variante mi ispira moltissimo!!!
Mi unisco con grande piacere ai tuoi lettori e ti seguo!!!
Un abbraccio Carmen
Diamine, mi sembrano davvero mooooolto buone! complimenti!
RispondiEliminadevono essere buonissime... mi hai fatto venire voglia di venire nelle marche per provarle!!
RispondiEliminaun piatto bello corposo!!!ottimo per una di quelle sere fredde invernali
RispondiEliminaun piatto che adoro splendido
RispondiEliminabuoni, questa sera li mangerei molto volentieri visto che qui fa freschino e sta piovendo, un abbraccio SILVIA
RispondiEliminadal nome non avevo di certo capito di cosa si trattasse, ma vedendo il post, ho capito che è una favolosa pasta e fagioli, in bocca al lupo per il contest, baci
RispondiEliminaChe piatto appetitoso, è il periodo giusto per gustarlo, inoltre adoro i fagioli e la tua ricetta è a dir poco squisita! Ciao
RispondiEliminaPiatto molto appetitoso!! complimenti un abbraccio, a domani, Cinzia
RispondiEliminaun piatto ricco di sapore e tradizione.. buonissimo!
RispondiEliminanelle Marche siamo troppo bravi ^_^ sono felice di leggere queste ricette tradizionali e buonissime !!!
RispondiEliminaTi ho scoperta per caso! Complimenti per la vincita e per il blog
RispondiEliminaSiamo felici di comunicarle la vincita del Contest Le Paste Regionali.
RispondiEliminaLa preghiamo di prendere visione del post dei vincitori sul nostro blog e inviarci i suoi dati al fine di poterle spedire il premio.
Complimenti!