Anche le ultime melagrane, rimaste attaccate ai rami, con foglie ormai ingiallite, sembrano hanno acquisito una dura corazza, quasi "arrugginita", ma pronta a "crinarsi" per dar visione dei suoi succulenti chicchi.
Poi c'è lei, la regina indiscussa del giardino: forse è l'ultima per quest'anno; lo stelo è molto sottile quasi a voler indicare la difficoltà e la grande volontà nel sorreggere una creazione dalla bellezza effimera.
Credo che la maggior parte di voi riesca a capire cosa ho provato nel respirare l'aria dal profumo di muschio, di legna arsa nel camino e di ... e si! Alzo gli occhi al cielo e mi sembra di avvertire, o di pregustare, l'arrivo di qualche leggero fiocco di neve. Sarebbe stato fantastico, quasi magico, ma era solo la mia fantasia; quindi, sopraggiunto il buio, sono rientrata in casa. Ma, come potete immaginarvi, non avevo pace. L'idea della neve, così soffice, della sua delicata immagine, del suo candore continuava a perseguitarmi. Beh! Non proprio a perseguitarmi. Per attenuare questo mio stato d'animo e assecondare il mio desiderio di neve ho voluto fare una piccola "magia" in cucina e, se volete seguirmi, usate tutta la vostra fantasia. L'aggettivo soffice, riferito alla neve, l'ho concretizzato nel purè di patate; il suo candore nel parmigiano reggiano e il suo senso di vortice in un turbante di ... speck. Ed ecco nati i miei turbantini di patate e speck spolverizzati da una manciata di ottimo parmigiano grattugiato ... ops! Di neve. Il tutto riscaldato, e nel caso gratinato, dal tepore del nostro magico grill.
Con questa ricetta partecipo al contest del blog "Pane e olio"
Con questa ricetta partecipo al contest "Un anno Ammodomio"