martedì 15 novembre 2011

Via senza nome: quando non esisteva il computer

 Cosa avete pensato quando Cranberry nel suo blog Cappuccino e cornetto ha pubblicato il blogcandy "Oltre il vetro"?. Io, su due piedi, ho ideato visivamente l'immagine che, quotidianamente, vedo attraverso la finestra della cucina, del negozio dove lavoro o della  mansarda. Ma non finisce qui! Ho immaginato di guardare dall'oblò della barca  ... il mare, le boe e i gabbiani che solitari sorvolano le onde silenziose. La scelta è decisamente vasta e per un momento ... ecco,  cosa pubblico! La foto che ho scattato da un'enorme finestra dell'Empire State Building dieci giorni fa, mentre la neve cadeva leggera sui grattacieli di New York. Ma no ... no! Troppo banale anche se molto affascinante. Forse, in risposta a questa visione, ho deciso di tornare sul terrazzo della casa di mia nonna, scattare una foto e pubblicarla. Forse qualcuno si chiederà cosa abbia di speciale questa immagine, rappresentante il retro di una fila di case: niente, vi rispondo immediatamente, non ha neppure una denominazione. E' una via quasi pedonale, senza nome, ma con tanta storia e tante storie da raccontare. Molte persone sono passate, hanno giocato, sono cresciute, si sono incontrate e tra tanti incontri qualcuno si è anche sposato! Nella via, oggi, quasi deserta, si avverte ancora il ciarlare delle donne, le grida dei bambini, l'abbaiare dei cani, il profumo del sugo che sobbolle ed è adorabile fermarsi un minuto a pensare al tempo trascorso in questa strada. Era la strada dei giochi, dove noi ragazzi ci incontravamo per giocare a piazzetta, ai quattro cantoni, alle belle statuine, a nascondino. Ecco questi erano i nostri giochi preferiti quando non si giocava a mamma o al dottore. Non esisteva di certo il computer, ne tanto meno i video giochi tascabili, ma ogni oggetto diventava motivo di gioco e quindi d'aggregazione. Il primo strumento tecnologico è stato un registratore a nastro che il mio amico Stefano aveva ricevuto in dono , di cui tutti ne abbiano beneficiato, cantando a squarciagola tutte le canzoni del mitico Zecchino d'oro. Se la memoria non m'inganna, questa strada è stata anche luogo di una rappresentazione teatrale, realizzata da noi ragazzi con una media d'età non superiore dai 10 anni: niente di più divertente!.Quindi niente mondo virtuale, niente social network ma sentimenti, realtà ed emozioni veri: quelli che si provano nel profondo del cuore e che io considero i mattoni della nostra vita e del nostro vivere. Grazie, via senza nome!  

  

Con questo post partecipo al blogcandy di Cranberry del blog Cappuccino e cornetto


Dedico questo post a tutti i bambini, ora adulti, con i quali ho trascorso la mia infanzia.

19 commenti:

  1. Oltre che partecipi al blog candy questo post è bellissimo, la dedica poi è qualcosa di grande.
    Buona giornata cara Sabrina.
    Tomaso

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  2. che bella foto...ma soprattutto che belle parole!
    E' vero, una volta non si aveva il modo di comunicare di adesso e anche vedersi in straada er aun modo per incontrare tante persone!
    Graze per aver partecipato, vado subito ad aggiungerti alla lista ^_^

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  3. Sono d'accordo con te nel sostenere che più spesso di quanto comunemente si pensi piccole cose hanno grandi storie da narrare.

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  4. bellissimo post! belle parole, quanto c'è dietro un vetro! bella la foto! ciao cara!

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  5. anche se è una via senza nome è piena di ricordi e di storie! bravissima! ottima scelta!
    Baci Baci

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  6. com è bella la foto dei questa via...ha un ''odore'' di vissuto,di storia...

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  7. Il tuo non è un post qualsiasi, bensì una poesia, una bellissima poesia. Complimenti per la tua delicatezza. Un abbraccio Paola

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  8. Ti capisco Sabrina, ha noi un tempo bastava proprio un angolo un prato una strada dove poter giocare a quei giochi semplici e più costruttivi di certi giochi attuali che insegnano solo violenza,
    grazie per aver evocato un angolo della storia di tutti noi, buona serata.

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  9. Con questo post mi hai fatto tornare bambina..quando era tutto più bello e sicuro! Grazie!!!! In bocca al lupo per il blogcandy!! Buona serata, Anna.

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  10. Bella dedica (: Avevo visto il contest, è fantastico!

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  11. Che bel racconto, è sempre bello leggerti!
    Ti ho passato il testimone del 7 links project, non c'è nessun obbligo, spero che non ti dispiaccia
    Un abbraccio
    Carla

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  12. ciao Sabrina
    grazie di condividere con me la fantastica avventura del blog!
    Per questa foto permettimi di dire che aldilà del paesaggio ci vedo una bellissima finestra aperta sui sentimenti e le emozioni e questo vale più di mille sfumature di cielo e nuvole!!
    baci

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  13. ciao.
    grazie per la visita, che ricambio con piacere e, visto che abitiamo così vicine ti seguo così, un giorno, chissà, ci potremmo anche incontrare!!
    comunque, hai ragione una volta le cose eramo + facili + sane e belle, io mi ricordo quando da mia nonna, in giradino, facevo le torte di fango!!
    un saluto
    Marisa

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  14. Ciao Sabrina, da bambini avevamo ancora la fortuna di giocare in strada, o come me, in una corte veneziana con il piacere in più di non avere automobili. Oggi i giovani se ne stanno in casa con manette varie per videogiochi e non socializzano più. Poi ci si meraviglia se a scuola entrano in conflitto. Non posso fare l'elenco di tutto quello che facevamo perché altrimenti ti prenderei troppo spazio. Ciao e buonanotte.

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  15. Ciao Sabrina, intanto complimenti per il tuo blog, che seguirò, e grazie per essere passata da me.
    Che meravigliosa descrizione....è per questo che adoro stare in campagna seppur con le sue scomoditò, dove la mia bimba e anche il mio piccolo quando crescerà, giocano all'aperto, con la natura e con la fantasia...
    Un abbraccio, Romy.

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  16. che bello questo post..tutti abbiamo nel cuore una strada come quella, oppure un cortile, un'aia, un boschetto...insomma, noi che siamo stati bambini lontani da uno schermo di pixel, sparsi all'aria aperta.

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  17. Ciao Sabrina

    A tua rua sem nome é um belo pedaço de uma rica estória.Belo post !

    Bacio

    Ana

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  18. Che belli i tuoi ricordi d'infanzia, eh si, anch'io sono stata una bambina che si divertiva senza il computer o i video games, chissà come mai per i bambini di oggi sembra una realtà impossibile!
    Ciao a presto

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