mercoledì 23 novembre 2011

In attesa della prima nevicata: turbantini di patate e speck

Non mi chiedete il motivo, ma oggi, dopo la lunga estate, ho avvertito per la prima volta una strana sensazione di freddo, o forse di grande umidità. L'aria era talmente satura di vapore acqueo da creare una situazione climatica molto simile ad una leggera pioggerellina. Bisogna ammetterlo: l'autunno è nel pieno della sua manifestazione. Nei colori, con i quali dipinge la natura, c'è un senso di tranquillità, di calore e di grande armonia. Nel fare il mio quotidiano giro in giardino avrei voluto fotografare ogni piccolo dettaglio per rendervi partecipi della mia, quasi infantile, visione. Nel giro di pochi giorni tutto ha mutato forma e colore. L'ortensia ci regala le sue ultime inflorescenze dai colori tenui e dalla struttura delicata: sembra una principessina.


Anche le ultime melagrane, rimaste attaccate ai rami, con foglie ormai ingiallite, sembrano hanno acquisito una dura corazza, quasi "arrugginita", ma pronta a "crinarsi" per dar visione dei suoi succulenti chicchi. 



Poi c'è lei, la regina indiscussa del giardino: forse è l'ultima per quest'anno; lo stelo è molto sottile quasi a voler indicare la difficoltà e la grande volontà nel sorreggere una creazione dalla bellezza effimera.


Credo che la maggior parte di voi riesca a capire cosa ho provato nel respirare l'aria dal profumo di muschio, di legna arsa nel camino e di ... e si! Alzo gli occhi al cielo e mi sembra di avvertire, o di pregustare, l'arrivo di qualche leggero fiocco di neve. Sarebbe stato fantastico, quasi magico, ma era solo la mia fantasia; quindi, sopraggiunto il buio, sono rientrata in casa. Ma, come potete immaginarvi, non avevo pace. L'idea della neve, così soffice, della sua delicata immagine, del suo candore continuava a perseguitarmi. Beh! Non proprio a perseguitarmi. Per attenuare questo mio stato d'animo e assecondare il mio desiderio di neve ho voluto fare una piccola "magia" in cucina e, se volete seguirmi, usate tutta la vostra fantasia. L'aggettivo soffice, riferito alla neve, l'ho concretizzato nel purè di patate; il suo candore nel parmigiano reggiano e il suo senso di vortice in un turbante di ... speck. Ed ecco nati i miei turbantini di patate e speck spolverizzati da una manciata di ottimo  parmigiano grattugiato ... ops! Di neve. Il tutto riscaldato, e nel caso gratinato, dal tepore del nostro magico grill.

   

Con questa ricetta partecipo al contest del blog "Pane e olio"


Con questa ricetta partecipo al contest "Un anno Ammodomio" 

lunedì 21 novembre 2011

Sapori e aromi d'autunno a Fano: polenta alla carbonara con i funghi


Oggi voglio iniziare questo post con una foto, dove sono presenti gli ingredienti della mia ricetta: l'olio, la pancetta, i funghi e ... la nostra polvere d'oro, o più semplicemente la farina di mais con la quale ho intenzione di preparare un'ottima polenta. Qualcuno dirà "Ma sei pazza a fare la polenta! Oggi la polenta si acquista già pronta". Si vede che c'è ancora chi non mi conosce bene. Fare la polenta, quella buona, quella morbida, che sia fina o grossa, è un'arte ed io posso dire che mi sento ... un'artista. Non si tratta semplicemente di versare la farina di mais nell'acqua e, come direbbe qualcuno, partiamo dall'inizio. Per prima cosa dobbiamo decidere se vogliamo mangiare una polenta fina (quindi comperiamo il tipo fioretto) o una polenta grossa (in questo caso l'acquisto verterà sul tipo di polenta bramata); inoltre, vogliamo mangiare la polenta o il polentone? Dopo  aver risolto questi piccoli e innocenti dilemmi culinari, avviamoci alla cottura di questo antichissimo cibo. Non sto a ricordarvi che per una migliore realizzazione ci vorrebbe la disponibilità del camino, del paiolo di rame, del famoso cucchiaio di legno a manico lungo e di circa 45 minuti di cottura.

Ingredienti per la polenta
litri 2 di acqua
gr. 500 di polenta
un cucchiaio di sale grosso
un cucchiaio di olio extravergine

Nel paiolo di rame versare l'acqua, salare e portare a  leggero bollore. Aggiungere la farina di mais a pioggia, facendola cadere lentamente, e un cucchiaio di olio. Contemporaneamente mescolare concentricamente per evitare la formazione di grumi per circa 45 minuti. Tale periodo può variare e superare l'ora se la polenta è di tipo bramata. Trascorso  il tempo di cottura versare la polenta sul tagliere di legno o nelle apposite fondine. Il condimento è a proprio piacere e io vi propongo questo

Ingredienti per il sugo

due fette di pancetta tagliate spesse
5 funghi
olio extravergine 
sale e pepe
  
In una padella versare l'olio e la pancetta tagliata a dadini; fare rosolare per qualche minuto.  Aggiungere i funghi  lavati e tagliati a fettine. Salare e pepare e lasciare cuocere il tutto per 10 minuti. Versare il sugo sulla polenta calda e servire subito. A piacere si può aggiungere una  spolverizzata di parmigiano grattugiato. Buon appetito! 


Gli ingredienti di questa ricetta sono prodotti tipici del periodo autunnale, dai colori caldi e dai sapori intensi del bosco. Non a caso abbino la mia ricetta ad una manifestazione "Sapori e aromi d'autunno", che si è tenuta oggi a Fano, mentre il secondo appuntamento è previsto per la prossima domenica. Vi invito a partecipare e visionare i bellissimi stands, ricchi di prodotti tipici della zona, che ho immortalato con le mie foto e che posterò quanto prima.
Con questa ricetta partecipo al contest "Una polvere d'oro che diventa polenta" ideato da Giulia del blog "Love at first bite" in collaborazione con Kuhn Rikon



martedì 15 novembre 2011

Via senza nome: quando non esisteva il computer

 Cosa avete pensato quando Cranberry nel suo blog Cappuccino e cornetto ha pubblicato il blogcandy "Oltre il vetro"?. Io, su due piedi, ho ideato visivamente l'immagine che, quotidianamente, vedo attraverso la finestra della cucina, del negozio dove lavoro o della  mansarda. Ma non finisce qui! Ho immaginato di guardare dall'oblò della barca  ... il mare, le boe e i gabbiani che solitari sorvolano le onde silenziose. La scelta è decisamente vasta e per un momento ... ecco,  cosa pubblico! La foto che ho scattato da un'enorme finestra dell'Empire State Building dieci giorni fa, mentre la neve cadeva leggera sui grattacieli di New York. Ma no ... no! Troppo banale anche se molto affascinante. Forse, in risposta a questa visione, ho deciso di tornare sul terrazzo della casa di mia nonna, scattare una foto e pubblicarla. Forse qualcuno si chiederà cosa abbia di speciale questa immagine, rappresentante il retro di una fila di case: niente, vi rispondo immediatamente, non ha neppure una denominazione. E' una via quasi pedonale, senza nome, ma con tanta storia e tante storie da raccontare. Molte persone sono passate, hanno giocato, sono cresciute, si sono incontrate e tra tanti incontri qualcuno si è anche sposato! Nella via, oggi, quasi deserta, si avverte ancora il ciarlare delle donne, le grida dei bambini, l'abbaiare dei cani, il profumo del sugo che sobbolle ed è adorabile fermarsi un minuto a pensare al tempo trascorso in questa strada. Era la strada dei giochi, dove noi ragazzi ci incontravamo per giocare a piazzetta, ai quattro cantoni, alle belle statuine, a nascondino. Ecco questi erano i nostri giochi preferiti quando non si giocava a mamma o al dottore. Non esisteva di certo il computer, ne tanto meno i video giochi tascabili, ma ogni oggetto diventava motivo di gioco e quindi d'aggregazione. Il primo strumento tecnologico è stato un registratore a nastro che il mio amico Stefano aveva ricevuto in dono , di cui tutti ne abbiano beneficiato, cantando a squarciagola tutte le canzoni del mitico Zecchino d'oro. Se la memoria non m'inganna, questa strada è stata anche luogo di una rappresentazione teatrale, realizzata da noi ragazzi con una media d'età non superiore dai 10 anni: niente di più divertente!.Quindi niente mondo virtuale, niente social network ma sentimenti, realtà ed emozioni veri: quelli che si provano nel profondo del cuore e che io considero i mattoni della nostra vita e del nostro vivere. Grazie, via senza nome!  

  

Con questo post partecipo al blogcandy di Cranberry del blog Cappuccino e cornetto


Dedico questo post a tutti i bambini, ora adulti, con i quali ho trascorso la mia infanzia.

venerdì 4 novembre 2011

Dalla favola alla tavola: minestra di legumi, cereali e ... zucca

... e al tocco della bacchetta magica la zucca si alzò lentamente dal fusto, mentre i viticci arrotolandosi si  trasformarono in ruote e  in un attimo diventò una stupenda carrozza!
Ecco la prima cosa che mi viene in mente pensando alla versatilità di questo meraviglioso prodotto della natura, che, specialmente, in questo periodo dell'anno, è presente sul mercato. Oltre ad essere il soggetto della famosa trasformazione fiabesca, la zucca  detiene un posto di grande rispetto nell'arte decorativa costantemente in evoluzione e perfezionamento. Si vedono zucche sapientemente intagliate e traforate che possono essere utilizzate come contenitori, fioriere, fruttiere o zuppiere; tutto questo in un'esplosione di colori propri dell'autunno.  Dal suo ruolo ornamentale passiamo alla cucina dove la zucca, con tutte le sue varietà, diventa l'ingrediente principale di piatti celebri, prestandosi alla preparazione di tortini, di ripieni per tortelli, di risotti, di zuppe e di salse. E non dimentichiamoci di accontentare i più golosi con un'ottima crostata alla marmellata di zucca o cialde croccanti con crema e zucca. C'è solo l'imbarazzo della scelta! Cosa ne dite di iniziare con una minestra di legumi, cereali e zucca? Una preparazione perfetta per l'autunno, quando solo il   pensiero della nebbia, dei primi freddi e della pioggia deve essere confortato da una fumante minestra. Quindi lasciamoci coccolare!

                                                                    Ingredienti

                                                          gr .500 di  legumi e di cereali secchi
                                                          gr. 200 di zucca
                                                          2 carote
                                                          1 costa di sedano
                                                          1/2 cipolla
                                                          3 chiodi di garofano
                                                          1 peperoncino piccante
                                                          olio extra vergine d'oliva
                                                          sale. 

                                                       



  
Lavare e mondare con cura le verdure, sciacquare velocemente il misto di cereali e legumi. Versare in una casseruola 2 litri d'acqua, aggiungere la costa di sedano, le carote, la polpa di zucca, tutto tagliato a pezzetti. Unire la cipolla steccata con i chiodi di garofano e infine il misto di legumi e di cereali, il sale, il peperoncino e l'olio. Lasciare cuocere a fuoco lento per circa un'ora. Servire la minestra calda e, se desiderate, unire un filo l'olio extravergine di oliva. Buon appetito! 
Con questa ricetta partecipo al contest di Farina, lievito e fantasia




Con questa ricetta partecipo anche al contest

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