lunedì 5 gennaio 2015

Befanini: ricetta tipica delle Marche

Il periodo delle festività natalizie sta volgendo al termine; manca all'appello solo la festa dell'Epifania, che il 6 gennaio "tutte le feste porta via".  La chiesa commemora la visita dei tre Re Magi alla capanna divina e la loro conversione alla nuova dottrina.
La leggenda popolare racconta che i Re Magi durante il loro viaggio, per portare i doni a Gesù Bambino, bussarono ad un vecchio portone. Uscì un' anziana signora che li ospitò ma non volle seguirli nel loro cammino per rendere omaggio al Bambino: era troppo impegnata. I Re Magi continuarono il loro viaggio e la vecchina capì di aver sbagliato. Iniziò a cercarli, bussando a tutte le porte ma non li trovò ed ogni volta che incontrava un bambino gli offriva un dono pensando che fosse Gesù.
Nella tradizione popolare delle Marche la festa della Befana è stata sempre molto sentita, tanto che magicamente durante la notte succedevano cose fantastiche e strane e gli animali parlavano nelle stalle. Nelle campagne si accendevano fuochi e falò di fascine e stoppie. Gruppi di giovani e anziani andavano di casa in casa e si cantava la Befana con storielle e stornelli tutto accompagnato dal suono delle chitarre e fisarmoniche. Era anche l'occasione per raccogliere uova, pane, formaggio, salsiccia e qualche fiasco di buon vino.
La Befana è impersonificata da una vecchia rinsecchita e ricurva che si muove a cavallo di una scopa scendendo nelle case attraverso il camino per portare doni ai bambini “buoni” e carbone a quelli “cattivi”.
I regali ai bambini si limitavano sempre a semplici cose come giocattoli di pezza o di legno, piccoli dolci, arance o frutta secca. In cambio si lasciava per la Befana sulla tavola un piatto con un pezzo di polenta o di formaggio con il proposito di gratificarla con una buona accoglienza. Tanti sono i dolci della tradizione che si preparavano per il giorno dell’Epifania nelle Marche. Le pecorelle e i befanini a Genga, i favoriti a Matelica, i Santi magi a Sassoferrato, i "santaremmascini" a Fabriano e le pastarelle con l'ammoniaca tipiche di Arcevia ma diffuse un po' ovunque in tutta la regione. Era tradizione anche preparare delle caramelle fatte in casa che venivano confezionate, incartate e poi poste dentro vecchie calze di lana. Erano fatte di zucchero, miele e succo d’arancia. Gli ingredienti venivano messi in un tegame, si facevano sciogliere e raffreddare. Poi con un cucchiaio si facevano tante palline ed erano pronte le caramelle.
Io quest'anno ho fatto i "befanini" o "bifanini", seguendo una vecchia ricetta rimasta sempre valida nel tempo. Sono dei piccoli biscotti glassati, cosparsi di confettini colorati, ritagliati in varie forme: cuori, stelle, calze e "pupette" con il sacco per i doni.




Ingredienti

gr. 300 di farina
gr. 100 di zucchero
2 uova
1/2 bustina di lievito per dolci
un bicchierino di anice o mistrà
gr. 70 di strutto o burro
grattugiata di scorza di limone

per la decorazione

albume
zucchero 
succo di limone

Sulla spianatoia poniamo la farina, le uova, lo strutto o il burro e lo zucchero


Impastiamo velocemente ricordandoci di aggiungere il lievito, l'anice e la grattugiata di scorza di limone. 


Otteniamo una massa morbida e compatta che lasciamo riposare in frigo per mezz'ora. Con l'aiuto del mattarello assottigliamo il composto ottenendo una sfoglia spessa un centimetro. Un tempo con un coltello si dava alla pasta la forma desiderata, attualmente ci sono in commercio tantissimi stampini di varie forme che sono utili per realizzare i nostri biscottini.


E' ovvio tra stelle, calze, cuori non può certo mancare lei: la Befana.


Adagiamo i biscotti sulla teglia del forno unta o foderata con carta da forno ed infornare per 20 minuti a 170°. Sfornare e lasciare raffreddare sulla grata per dolci




Ora prepariamo la glassa, detta anche "viacca", montando un albume con due cucchiai di zucchero e il succo di mezzo limone. Coliamo  la glassa sui biscotti



e cospargiamo i confettini colorati.




Ogni volta che faccio questo procedimento mi viene in mente che un tempo "si usava la penna di un tacchino per spalmare la viacca".
Lasciamo asciugare e fate come me: con i biscotti confezionate tanti piccoli sacchetti 

e ricordatevi di mettere come chiudipacco uno stampino per biscotti


A questo punto siamo delle vere Befane. Buon appetito!



Con questa ricetta tipica della regione Marche partecipo al contest


5 commenti:

  1. bellissimi questi biscotti! anche se il nostro Tatone è grande apprezza sempre una calza piena di dolci!
    amelie

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  2. ma che belli!!! brava e in bocca al lupo per il contest

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  3. Non li conoscevo proprio, ma sembrano deliziosi!

    Tino Generation su
    lb-lc fashion blog

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  4. Biscottini deliziosi e tanto golosi ! Buon 2015 !

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  5. Questi befanini devono essere veramente appetitosi, ma abito a quasi 1.000 km dai miei nipotini e quindi se gleli facessi non so come arriverebbero per posta. Mio figlio mi ha spedito una scatola con dentro del radicchio di Treviso, ma siamo caduti male. Sciopero dei trasportatori in Francia ed il pacco è arrivato dopo 17 giorni. Puoi immaginare in quali condizioni. Tutto da buttare. Peccato, mi ero già visto preparare un risotto al radicchio. Buona settimana.

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